Esame avvocato: pubblicate le linee guida per lo svolgimento delle prove
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La Commissione Centrale del Dipartimento per gli Affari di Giustizia del Ministero della Giustizia ha emanato delle Linee Guida generali per la formulazione dei quesiti da porre nella prima prova orale, che hanno lo scopo di garantire omogeneità e coerenza dei criteri di esame scelti, in precedenza assicurati dalla concentrazione delle prove scritte su temi identici per tutti i candidati.
Entro le ore 23.59 di sabato 24 aprile, ciascun candidato, che intenda svolgere l’esame, dovrà accedere all’area personale, usando le credenziali in suo possesso, per esprimere l’opzione per le materie di esame prescelte per la prima e per la seconda prova orale, compilando l’apposito modulo. La mancata comunicazione delle materie prescelte per la prima e per la seconda prova orale entro il termine indicato verrà considerata quale rinuncia alla domanda di partecipazione.
Seguirà la predisposizione dei calendari e la comunicazione al candidato almeno 20 giorni prima, del luogo, data ed ora della prova.
L’esame di abilitazione, quindi, se tutto procede come previsto, si svolgerà a partire dal 20 maggio 2021.
Le Linee guida prevedono l'esclusione dal primo orale delle leggi speciali del codice penale e del codice civile e per quanto riguarda quest'ultimo anche del Libro V e VI ossia la disciplina afferente il diritto del lavoro, diritto commerciale e diritto processuale civile, data la vastità degli argomenti ed in considerazione della loro sovrapponibilità con gli approfondimenti specifici delle correlate materie in opzione con la seconda prova orale.
Anche per il diritto amministrativo vengono indicati i provvedimenti su cui ci si dovrà preparare, delimitando gli argomenti ai “principi Fondamentali" ed alle fattispecie di diritto sostanziale e processuale contenute all'interno delle seguenti fonti normative: Legge n.241/1990, Dpr n. 380/2001, Dlgs. N. 42/2004, Dlgs n. 152/2006, Dlgs n. 104/2010, Dlgs n. 33/2013, Dlgs n. 50/2016.
Quanto, infine, ai criteri di valutazione, la Commissione Centrale richiama espressamente quelli stabiliti nella legge professionale, e precisamente:
- chiarezza, logicità e rigore metodologico nell’esposizione;
- dimostrazione della concreta capacità di soluzioni specifiche,
- dimostrazione della conoscenza degli istituti giuridici;
- capacità di cogliere profili di interdisciplinarietà,
- conoscenza delle tecniche di persuasione e argomentazione.
Con la precisazione che, di fatto, il candidato sarà chiamato a dimostrare: l'efficacia dei collegamenti del caso proposto alla applicabile disciplina sostanziale e processuale; l'adeguatezza di inquadramento delle problematiche coinvolte; la capacità di individuazione delle soluzioni, anche alternative, e delle prospettabili criticità; la capacità di appropriata organizzazione degli argomenti; la correttezza e la capacità di sintesi dell'esposizione.