Siglati questa mattina, nel Palazzo di viale Michele De Pietro, due
protocolli d’intesa tra il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Lecce
e la Corte d’Appello: uno, sulla messa alla prova e il lavoro di
pubblica utilità, l’altro sul patrocinio a spese dello Stato nei giudizi
penali di primo grado.
Il protocollo per la messa alla prova e il lavoro di pubblica utilità
Il protocollo d'intesa per la messa alla prova e il lavoro di pubblica
utilità nasce dall’idea che la collaborazione tra le parti coinvolte
possa consentire ai nuovi istituti di ottenere i risultati proposti dal
legislatore. La finalità è quella di incoraggiare il ricorso a questi
percorsi alternativi al dibattimento che, se svolti con esito positivo,
comportano l’estinzione del reato.
Obiettivi dell’intesa sono: predisporre delle indicazioni per
l’applicazione della nuova disciplina e facilitare il compito dei
diversi soggetti chiamati a dare attuazione agli istituti nell’interesse
del singolo e della collettività e nel rispetto del principio del buon
andamento della pubblica amministrazione; garantire all’imputato il
diritto all’informazione sugli istituti e agevolarne l’accesso
predisponendo una procedura trasparente e condivisa; indicare e
tracciare l’esatta cadenza processuale delle varie fasi che scandiscono
la nuova procedura della “probation” per adulti, in modo da chiarire
dubbi interpretativi, colmare eventuali lacune e, soprattutto, superare
antieconomiche impasse e stasi cui potrebbero dar luogo potenziali
difetti di coordinamento tra discipline o, peggio, potenziali difetti di
comunicazione tra i soggetti del giudizio.
Il documento è stato firmato dai presidenti dell’Ordine Roberta
Altavilla, della Corte d’Appello Roberto Tanisi, dal presidente del
Tribunale (facente funzioni) Piera Portaluri, dal procuratore generale
Antonio Maruccia, dall’aggiunto Elsa Valeria Mignone (per conto del
procuratore Leonardo Leone De Castris), dal direttore dell’Udepe
(Ufficio distrettuale di Esecuzione penale esterna) di Lecce Paola
Ruggeri, dal giudice Fabrizio Malagnino, curatore e redattore del
protocollo, al quale ha dato un significativo contributo il consigliere
dell’Ordine Cristiano Solinas.
Il protocollo sul gratuito patrocinio
L’applicazione del Testo Unico sulle spese di giustizia (dPR 115/2002)
ha dato luogo a molteplici questioni interpretative, in considerazione
delle quali magistratura e avvocatura hanno avvertito la comune esigenza
di predisporre linee guida condivise per individuare criteri uniformi
per l’ammissione al beneficio e per la liquidazione degli onorari e, per
promuovere l’utilizzo di modelli standardizzati di documenti così da
facilitare sia la redazione delle istanze che l’adozione da parte
dell’Autorità giudiziaria dei relativi decreti.
Si tratta di un traguardo per l’Ordine che lavora da anni alla causa -
sin dal 2014, quando il Consiglio era presieduto dall’attuale vice
Raffaele Fatano – diventata, tra le altre, motivo dello sciopero ad
oltranza del Foro leccese.
Al documento sul gratuito patrocinio ha lavorato in questi anni la
commissione composta dal giudice Michele Toriello (che ha elaborato il
testo), dal presidente dell’Anm distrettuale Maurizio Saso, dai giudici
Antonia Martalò e Ambrogio Colombo, dagli avvocati Isabella Fersini,
Laura Bruno, Cristiano Solinas, Mario Ciardo, Paolo De Giorgi, Danilo Di
Serio, Giuseppe Guastella.
Il protocollo è stato firmato dai presidenti Altavilla e Tanisi, dai
presidenti del Tribunale di Lecce (facente funzioni) Piera Portaluri,
dell’Anm distrettuale (Associazione nazionale magistrati) Maurizio Saso,
dell’Ordine degli avvocati di Brindisi Carlo Panzuti, della Camera
penale di Lecce Francesco Vergine e dal vice presidente della Camera
penale di Brindisi Giampiero Iaia. Apporrà la sua firma domani, invece,
il presidente del Tribunale di Brindisi Alfonso Pappalardo,
impossibilitato a partecipare all’incontro di oggi.