Comunicato redatto dall'Ufficio stampa del Congresso Forense e del CNF a margine del XXXIV Congresso Nazionale Forense.

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Si pubblica il comunicato stampa redatto a conclusione del XXXIV Congresso Nazionale Forense svoltosi a Catania.

 

COMUNICATO STAMPA


CONCLUSI I LAVORI DEL XXXIV CONGRESSO NAZIONALE FORENSE

RICONOSCERE IL RUOLO DELL’AVVOCATO IN COSTITUZIONE; UNA ADEGUATA DISCIPLINA PER GLI AVVOCATI MONOCOMMITTENTI; PIU’ EFFICIENZA AL PROCESSO CIVILE, RIDUZIONE DEL CONTRIBUTO UNIFICATO E LA SPECIALIZZAZIONE DEI GIUDIZI DI PACE; NO AI SOCI DI CAPITALI NEGLI STUDI LEGALI, RIDURRE LA PRESSIONE FISCALE

LECCE SARA' LA SEDE DEL PROSSIMO CONGRESSO NAZIONALE

IL PRESIDENTE CNF, MASCHERIN: “GLI AVVOCATI IMPEGNATI PER UN GIUSTIZIA PIU’ EFFICACE E ACCESSIBILE A TUTELA DEI DIRITTI DI TUTTI I CITTADINI E PER DARE PIU’ GARANZIE A CHI SVOLGE QUESTA PROFESSIONE”

Dopo un lungo dibattito fino a sera, ieri sono state approvate le mozioni del XXXIV Congresso Nazionale dell’avvocatura italiana, che si è concluso questa mattina a Catania.
Nel corso della mattina si è tenuta la tavola Tavola Rotonda su “Il ruolo della giurisdizione per la composizione dei conflitti nella società contemporanea – Avvento della predittività”. Moderata da Antonio Rosa, Coordinatore dell’Organismo Congressuale Forense, sono Intervenuti:
Prof. Piero Guido Alpa, Ordinario di Istituzioni diritto privato
Dott. Giuseppe Corasaniti, Direttore del Dipartimento Affari di Giustizia, la Prof.ssa Daniela Piana, Ordinario di Scienza Politica, la Prof. Francesco Romeo, Associato di Logica e informatica giuridica, il Dott. Angelo Spirito, Consigliere della Corte Suprema di Cassazione.

Quindi, a seguire sono stati rinnovati i 53 componenti dell’OCF, Organismo Congressuale Forense, che eleggerà il suo coordinamento nella prima assemblea che si terrà entro 30 giorni. Decisa la sede del prossimo Congresso Forense che si terrà a Lecce nel 2021 (nella foto la presidente del Coa Roberta Altavilla e il presidente del Cnf, Andrea Mascherin e, seduto, il presidente del Coa di Catania, Maurizio Magnano San Lio)

Come previsto, dopo l’acclamazione dell’altro ieri dinanzi al Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, è stato dato quindi il via libera alla proposta di riforma per la modifica dell’articolo 111, per il riconoscimento dell’avvocatura in Costituzione e l’affermazione della libertà e dell'indipendenza dell'avvocato per una efficace tutela dei diritti dei cittadini.

Alla fine dei lavori la soddisfazione è evidente tra i delegati e i vertici degli avvocati italiani. “Il XXXIV Congresso Nazionale Forense ha dimostrato grande unità e compattezza, una avvocatura matura e consapevole del suo ruolo. L’assise, oltre alla proposta di riconoscimento del ruolo dell’Avvocato in Costituzione, ha approvato mozioni importanti che vanno nella direzione di un migliore funzionamento della Giustizia italiana e della tutela dei diritti, consentendo anche a chi non ha mezzi di poter ricevere un servizio più veloce e qualificato”. È quanto afferma il Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Andrea Mascherin. “Il Congresso – aggiunge il Presidente Mascherin - si è misurato su alcuni temi molto sentiti dall’avvocatura. Sull’avvocato monocommittente si definisce una adeguata disciplina, una rete di garanzie minime che oggi non c’è, senza cambiarne la natura libero professionale ed escludendo qualsiasi rapporto di lavoro subordinato.
L’assise ha inoltre ribadito il concetto che la Giustizia è e deve restare un servizio pubblico e dunque la riduzione del contributo unificato va nella direzione di favorire l’accesso a un diritto che è di tutti i cittadini e che gli elevati costi, come nel caso della giustizia amministrativa, comprimono in modo penalizzante.
Le mozioni proposte e approvate dal Congresso sul patrocinio a spese dello Stato sono già parte di una proposta di legge del Consiglio Nazionale Forense. Il 9 ottobre riparte il tavolo al ministero su questa questione, come annunciato al Congresso dallo stesso ministro Bonafede. Sul processo civile, inoltre, le nostre proposte hanno gli stessi obiettivi di miglioramento di efficienza esposti dal Ministro della Giustizia, ma con strumenti e percorsi diversi: non vogliamo intervenire sulle regole del processo, ma sui meccanismi che stanno a monte o a valle. Siamo, inoltre, convinti che sia interesse di tutti favorire la professionalizzazione e la specializzazione dei Giudici di Pace. Le mozioni approvate ipotizzano l’individuazione di una competenza per materie specifiche, proprio per agevolarne la crescita professionale e qualitativa concentrandone l’operato su materie specifiche”.

“L’Avvocatura unita come mai prima - ha aggiunto il segretario dell’Organismo Congressuale Forense, Giovanni Malinconico - ha lanciato al Congresso dei messaggi importanti. Il primo è che sotto attacco non è solo la professione ma la tutela dei diritti fondamentali; il secondo è che l’Avvocatura è matura e pronta ad assumersi la grande responsabilità di essere baluardo indefettibile della tenuta del sistema democratico”. “La prossima battaglia da affrontare - ha continuato - è la forte crisi che sta vivendo una larga parte dell’Avvocatura. Una questione delicata che non può essere ‘liquidata’ frettolosamente dicendo che questa professione non si può più fare. Nessuno può permettersi di dirlo perché vorrebbe dire ammettere che la tutela giurisdizionale non è al centro della nostra società e noi ci batteremo sempre perché ciò non avvenga”.

Catania, 6 ottobre 2018

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